[WHFB] Cronache della Fine dei Tempi

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Baldovino I
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[WHFB] Cronache della Fine dei Tempi

Post by Baldovino I »

+++ Ho modificato il titolo dell'argomento... Il nuovo mi sembra più appropriato. Un avvertimento di carattere generale per chiunque voglia leggersi i libri in santa pace: non leggete i miei post, perché rappresenterebbero uno spoiler continuo...+++

Come proposto venerdì scorso, apro un nuovo argomento per proporvi un riassunto dell'evoluzione della storia nei cinque libri della collana End Times. Nel fare ciò, seguirò un ordine cronologico e non per libro, in ciò aiutato da uno specifico diagramma pubblicato sul White Dwarf n° 50. Cercherò di inserire anche il riferimento al libro o ai libri in cui tali fatti sono menzionati.
Gli eventi narrati coprono il periodo dal 2519 al 2528 del Calendario Imperiale (CI).

2519-2522
Il Vecchio Mondo - L'inizio della fine (ep. 1)


"L'inizio della fine" non può che essere l'incoronazione di Archaon quale Signore della Fine dei Tempi (FdT) da parte del demone Be'lakor. Archaon inizia a radunare la più grande armata che il mondo abbia mai visto (Fonte: Nagash).

Nell'Impero, il Grande Teogonista invia un cacciatore di streghe, Gunther Stahleberg, ad indagare sul possibile ritorno di Mannfred von Carstein in Sylvania (fonte: il Sangue di Sigmar).
Durante una missione diplomatica presso il re dei nani Thorgrim Portarancore, Aliathra, la figlia primogenita della Regina Eterna degli alti Elfi, viene rapita da Mannfred von Carstein. Tyrion e Teclis partono alla volta del Vecchio Mondo nel tentativo di liberarla. Tyrion, in particolare, sembra essere particolarmente coinvolto, al punto da causare quasi un incidente diplomatico con il re Thorgrim, accusandolo di non aver agito tempestivamente per liberare la principessa elfa, quando si trovava ancora in territorio nanico. Nonostante le pressioni dei suoi consiglieri, re Thorgrim decide di non includere "l'insulto" nel libro dei rancori, avvertendo che il principe elfo è, comunque, "condannato" (fonte: Libro degli eserciti: Nani).
Tyrion si spinge fino a Nagashizzar per liberare Aliathra, senza successo (fonte: Nagash).

Il confine tra il mondo di WH ed il reame del Caos diventa sempre più debole ed i demoni invadono il regno dei mortali: in particolare, Lustria, Ulthuan e Naggaroth subiscono importanti invasioni. Nell'Ulthuan, il re fenice Finubar si chiude nella sua torre per meditare ed abbandona il suo popolo senza leadership e dissensi iniziano a serpeggiare nella sua corte con Imrik di Caledor che reclama una leadership formale. Naggaroth è invasa dalle forze devote a Khorne guidate da Valkia la sanguinaria che oltrepassano la fortezza di Ghrond, la residenza di Morathi, senza che ella avvisi il figlio dell'imminente invasione. I consiglieri di Malekith parlano apertamente di tradimento. Kroq-Gar guida l'esercito degli uomini lucertola che fronteggia l'invasione demoniaca (fonti: Nagash, Khaine, Tanquol).

Gli Skaven distruggono Tilea ed Estalia. È il più grande successo militare fin qui conseguito degli uomini-ratto. Nonostante questa vittoria, dissidi scoppiano in seno al Consiglio dei 13 su come proseguire la strategia di conquista del mondo. Il ratto cornuto appare e manifesta tutto il suo disappunto per l'incapacità dei suoi "figli" di perseguire un fine comune, incenerendo il veggente grigio Lord Kritislik, il membro più influente del consiglio. Da questo momento, i veggenti grigi cadono in disgrazia e perdono il loro seggio nel Consiglio, che, temporaneamente, resta vacante (fonti: Nagash, Tanquol).

Al ritorno dall'infruttuosa missione di salvataggio, Teclis convince Tyrion a prendere le redini della difesa dell'Ulthuan e ad affidare una seconda spedizione ad Eltharion e ad una sua fedelissima: la principessa elfa Eldyra. Il ritorno di Tyrion, nonostante la perdurante assenza di Finubar, pone fine a tutti i dissapori interni alla corte elfica. Solo Imrik si oppone alla scelta di nominare Tyrion comandante in capo ed annuncia che Caledor provvederà autonomamente alla propria difesa (fonte: Nagash).
I nani chiedono a Re Thorgrim di barricare tutte le fortezze ed abbandonare il mondo al suo destino. Re Thorgrim resiste a tale tentazione, anche con il consiglio di Belegar Martello di ferro (re di Karak Otto Picchi) e di Ungrim Pugno di ferro (fonte: Nagash).

Nella terra dei Re dei Sepolcri, Settra ordina a tutti i re di risvegliare le proprie legioni e di prepararsi a difendere Nehekhara. Gli ogri, a seguito di una serie di calamità naturali, si mettono in marcia verso il vecchio mondo, mentre una strana energia pervade orchi e goblin: basterebbe una leadership adeguata per dar vita alla più grande Waagh! della storia... (fonte: Nagash)

(...continua...)
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Giochi a cui sto giocando (si fa per dire, ovviamente): Kow Armada; Cursed City; Rangers of shadowdeep; WHFB; Mighty Empires; SAGA (Age of Magic e Age of Crusades)

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Kislev: arcieri kisleviti a cavallo (7); Conti vampiro: scheletri (10);
Scenici: osservatorio del teschio; Bretonnia: 12 cavalieri appiedati, 3 pellegrini del graal; Mighty Empires: 3 segnalini eserciti, 3 segnalini nave, 1 segnalini città, 4 segnalini villaggio, 3 segnalini drago

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Re: La Fine dei Tempi - la storia

Post by lef64 »

Sforzo encomiabile, Ma.......

Da qui a definire "Narrativa" l'ambientazione di una serie di miniature ce ne passa.
The End Times ha il sapore, e le finalità commerciali, di tante produzioni TV di successo che macinano puntate grazie al ripetersi all'infinito di poche formule vincenti: una forte caratterizzazione dei ruoli (il bene contrapposto al male); il malvagio che viene eliminato..... per ritornare con un colpo di scena dopo un paio di puntate; la continua ricerca di una verità che è sempre dietro l'angolo ma che non viene mai raggiunta.
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Re: La Fine dei Tempi - la storia

Post by reVenAnt »

Baldovino I wrote:Come proposto venerdì scorso, apro un nuovo argomento per proporvi un riassunto dell'evoluzione della storia nei cinque libri della collana End Times. Nel fare ciò, seguirò un ordine cronologico e non per libro, in ciò aiutato da uno specifico diagramma pubblicato sul White Dwarf n° 50. Cercherò di inserire anche il riferimento al libro o ai libri in cui tali fatti sono menzionati.
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...

(...continua...)
Ti ringrazio infinitamente per il malloppone!
Non ho mai avuto voglia di approfondire prendendo i libri, però ero curioso di leggere cosa è accaduto...

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Baldovino I
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Re: La Fine dei Tempi - la storia

Post by Baldovino I »

reVenAnt wrote:
Baldovino I wrote:Come proposto venerdì scorso, apro un nuovo argomento per proporvi un riassunto dell'evoluzione della storia nei cinque libri della collana End Times. Nel fare ciò, seguirò un ordine cronologico e non per libro, in ciò aiutato da uno specifico diagramma pubblicato sul White Dwarf n° 50. Cercherò di inserire anche il riferimento al libro o ai libri in cui tali fatti sono menzionati.
Gli eventi narrati coprono il periodo dal 2519 al 2527 del Calendario Imperiale (CI).

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(...continua...)
Ti ringrazio infinitamente per il malloppone!
Non ho mai avuto voglia di approfondire prendendo i libri, però ero curioso di leggere cosa è accaduto...

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Il malloppone vi terrà compagnia per un po'... Non siamo neanche alla fine dell'introduzione di ET: Nagash... 8-)
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Re: Cronache della Fine dei Tempi

Post by Baldovino I »

Fine 2522 - Metà 2523 (1a parte)
Ulthuan / Sylvania - La Grande Oscurità (ep. 2)


Su Ulthuan le armate degli Elfi, agli ordini di Tyrion e Teclis, riconquistano un poco alla volta la loro terra, sconfiggendo i demoni una battaglia dopo l’altra. La guerra di riconquista ha una lunga pausa a causa di una ferita che N’Khari, il custode dei segreti infligge a Tyrion nella battaglia per rompere l’assedio di Hoeth. Tyrion viene salvato da Korhil, il comandante dei Leoni di Chrace, e da un attacco determinato della guardia della fenice che costringono N’Khari a ritirarsi. Mentre Tyrion recupera, Teclis studia nella biblioteca della Torre di Hoeth per trovare le contromisure idonee. Gli Elfi liberano anche l’Yvresse e, giunti al confine con Avelorn, Tyrion è finalmente guarito e può comandare dalla prima fila. La chiave della vittoria sta nell’uccisione di N’Khari. I due eserciti si incontrano nuovamente al pinnacolo Guglia di Luna, sede di un tempio dedicato a Lileath. Grazie all’energia che promana dall’altare della sua dea protettrice, Teclis scaglia potentissimi incantesimi che bandiscono centinaia di demoni dal mondo dei mortali in un solo istante. Lo sforzo congiunto dei due fratelli conduce alla sconfitta di N’Khari, la cui testa viene “sacrificata” sull’altare di Lileath per bandire ogni demone da Ulthuan (fonte: Khaine).

Una grande oscurità avvolge l’intera Silvania e i morti scorrazzano liberamente per quella terra. Mannfred von Carstein annuncia ufficialmente il proprio ritorno con una lettera al Conclave di Stato dell’Impero, recapitata nella bocca del cadavere del cacciatore di streghe Gunther Stahlberg. Nella stessa notte, dalle volte del palazzo imperiale di Altdorf, scompare la Corona della Stregoneria, forgiata da Nagash nella sua fortezza di Nagashizzar e sottrattagli da Alcadizaar il giorno della sua “prima morte” (fonte: il Sangue di Sigmar).
Volkmar il tetro, il grande teogonista, lancia una crociata per estirpare i von Carstein dalla Sylvania, senza rendersi conto che è Mannfred a tirare veramente le fila. Il vampiro, durante i suoi viaggi in lungo e in largo per il Vecchio Mondo, è entrato in possesso anche dell’artiglio di Nagash e di uno dei nove libri del grande necromante, diventando così un mago potentissimo. L’armata di Volkmar insegue il vampiro fino a Castel Sternieste, la roccaforte di Mannfred, dove viene sconfitta.
Volkmar è catturato e scopre di essere l’ultima pedina che ancora manca a Mannfred per eseguire un potentissimo incantesimo teso a bandire tutti gli dei e gli uomini dalla Sylvania. Il sangue di Sigmar, rappresentato da Volkmar, è l’ultimo tassello mancante. Tra gli altri prigionieri ci sono anche Aliathra, la fata incantatrice di Bretonnia e Lupio Blaze, un cavaliere dell’ordine del Sole Splendente (fonte: il Sangue di Sigmar).
L’incantesimo lanciato da Mannfred usando (un po’ di) sangue dei suoi prigionieri impedisce ai viventi di entrare in Sylvania. Karl Franz decide di mobilitare le forze dell’impero per rimuovere del tutto la minaccia, ma a due giorni dalla partenza, messaggeri da Kislev annunciano la caduta della loro nazione. Karl Franz si attende che i Kisleviti gli ricordino i termini della propria alleanza, ma il messaggio che riceve è di tenore diverso: la tzarina Katarina tenterà in tutti i modi di rallentare l’invasione lungo il fiume Linsk, nella speranza che l’Impero abbia il tempo di organizzarsi per evitare la stessa tragedia che ha colpito Kislev. Karl Franz abbandona l’idea di invadere la Sylvania ed invia tutte le truppe disponibili a rafforzare il confine settentrionale (fonte: Nagash).
È Balthasar Gelt, il supremo patriarca dei collegi di magia, ad offrire la soluzione. Egli ha ricevuto la visita di una donna dall’aspetto “sospetto” che gli offre la conoscenza necessaria per mettere in atto una contromisura adeguata per “congelare” il problema von Carstein. All’inizio riluttante, Gelt alla fine cede e riesce a erigere un “Muro della fede”: nessun vivente potrà entrare in Sylvania a causa della magia di Mannfred, ma nessun non-morto potrà neanche abbandonarla. In questo modo, Mannfred si ritrova sì padrone della sua terra, ma anche imprigionato al suo interno (fonte: Nagash).
Le truppe inviate da Karl Franz verso nord vengono disturbate durante tutta la marcia da Uominibestia e Orchi, i cui attacchi finiscono per indebolirne gil effettivi di circa il 30%. Quando giungono a destinazione, trovano una situazione già difficile, con un’armata del Caos guidata da Vilitch il Deforme che si è incuneata in profondità nelle terre imperiali arrivando ad assediare Castello Von Raukov. Grazie ai nuovi rinforzi, il conte elettore dell’Hocland, Aldebrand Ludenhof, riesce a respingere l’invasione (fonte: Nagash).
Notizie raggiungono Karl Franz che una nuova enorme invasione si sta per abbattere sull’Impero e quindi moltiplica i suoi sforzi diplomatici per ottenere aiuto, ma questa volta invano. È di nuovo grazie all’aiuto della strana messaggera che Gelt inizia a lavorare ad un’opera di magia ancora più potente: il Bastione Aurico, una muraglia magica che si estende lungo l’intero confine settentrionale dell’Impero (ricorda niente? http://postimg.org/image/yuyl4rs2l/) (fonte: Nagash).
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Re: Cronache della Fine dei Tempi

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Re: Cronache della Fine dei Tempi

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Re: Cronache della Fine dei Tempi

Post by Baldovino I »

riprendiamo la narrazione...

Fine 2522 - Metà 2523 (2a parte)
Bretonnia / Athel Loren / Karak Otto Picchi - Un regno in pericolo (ep. 3)


Bretonnia è in preda ad una guerra civile: Mallobaude, figlio illegittimo del Re e duca di Mousillon, lancia la sua sfida al padre. Nel 2521 alla battaglia di Châlon egli sconfigge il Duca Armand di Aquitania. In questa stessa battaglia Morgiana, la Fata incantatrice, viene rapita dalla driade Drycha ed una forza di spiriti della foresta (sappiamo già che la fata incantatrice finisce tra i prigionieri di Mannfred). Mallobaude vede le sue file gonfiarsi grazie al tradimento dei duchi di Carcassonne, Lyonesse e Artois. Il re Louen riesce un po’ alla volta a sconfiggere i ribelli, ma, alla battaglia di Quenelle, si accorge che il figlio è spalleggiato da un’enorme armata di non-morti guidati Arkhan il Nero. In inferiorità numberica, i Bretonniani sembrano condannati, ma in loro soccorso giungono gli Elfi silvani guidati da Ariel in persona. La battaglia è vinta alla fine, ma ad un prezzo enorme: il re è ucciso dal figlio (anche se, alla fine della battaglia, il corpo non viene ritrovato) e Ariel stessa viene portata via ferita dai suoi sudditi alla Quercia delle Ere (al centro di Athel Lorien); la quercia inizia a marcire. Ariel è l’incaranzione della divinità elfica Isha (fonti: Nagash, Khaine).

Mallobaude diviene sempre più arrogante e, mentre continua la sua campagna di conquista di Bretonnia, inizia a lanciare sfide a chiunque osi pararglisi di fronte, convinto che nessun mortale possa sconfiggerlo. A Gisoreux, Adelaix e Monfort sconfigge tutti coloro che osano accettare la sfida. Raggiunta Couronne, lancia nuovamente la sua sfida. Stavolta è il Cavaliere Verde a raccoglierla e Mallobaude si rende immediatamente conto che per lui non c’è scampo. Tenta di fuggire, ma viene raggiunto e ucciso. Con la sua morte, l’esercito di non-morti al suo seguito si dissolve rapidamente. I duchi sopravvissuti farebbero nuovamente cadere Bretonnia nella guerra civile, ma il Cavaliere Verde rivela la propria identità: Gilles il Bretone, primo re di Bretonnia, ha ricevuto nuova vita dalla Dama del Lago per soccorrere la sua terra nel momento di massimo bisogno (fonte: Nagash). Scopriamo anche che la Dama del Lago altri non è che la Dea elfica Ladrielle... ma Ladrielle è solo una delle manifestazioni di Lileath, dea dei sogni e della fortuna, patrona di Teclis e amante di un personaggio degli Elfi silvani, Araloth, introdotto con il nuovo Libro degli Eserciti http://www.games-workshop.com/it-IT/Araloth.

Alcuni giorni dopo la re-incoronazione di Gilles, un’epidemia colpisce i ducati di Quenelles e Carcassonne. Poi una pioggia di meteoriti di Malapietra si abbatte sul mondo provocando mutazioni a ripetizione. Branchi di uominibestia cominciano a razziare la terra senza incontrare opposizione. Con un quarto della popolazione morta ed un altro quarto in fuga verso l’Impero, Gilles dichiara un’ultima Guerra dell’Erranza, la più grande vista nella storia di Bretonnia (fonte: Nagash).

Per salvare Lustria dalla pioggia di meteoriti, gli Slann tentano di evocare una barriera magica. Lo sforzo profuso per contenere la catastrofe è enorme e gli Slann cadono in una sorta di catalessi, proprio nel momento in cui il Clan Pestilens skaven lancia il suo attacco su Lustria (fonte: Tanquol).

A seguito della battaglia di Quenelle, Alarielle, la regina eterna degli Alti Elfi, si reca ad Athel Lorien per richiedere l’aiuto dei Silvani per tentare di liberare la figlia Aliathra. L’uomoalbero Durthu consiglia gli Elfi silvani di acconsentire alla richiesta di aiuto, ma avverte anche Alarielle che si sarà un prezzo da pagare. Araloth viene incaricato di guidare la spedizione degli Elfi silvani alla ricerca di Aliathra. Alarielle accetta anche di tentare di salvare Ariel e discende nella Quercia delle Ere (fonti: Nagash, Khaine).

Nel contempo, Arkhan il Nero raggiunge Sylvania. Il muro della fede contiene le armate non-morte al suo interno, ma non impedisce al servo più fedele di Nagash di entrare. Sentitosi minacciato, Mannfred si fa incontro al nuovo venuto ed ingaggia con lui un duello magico che nessuno dei due riesce a vincere. Arkhan offre un’alleanza a Mannfred volta a riportare in non-vita Nagash stesso. Convinto di poter manipolare il suo avversario a suo beneficio, Mannfred accetta (fonte: Nagash).

Il signore della guerra skaven Queek Mozzateste del Clan Mors lancia dalle profondità (http://warhammerfb.wikia.com/wiki/The_E ... te_2522.29) il suo attacco su Karak Otto Picchi, conquistando Karag Nar, uno degli otto picchi. È intenzionato e farla finita una volta per tutte con i suoi due più acerrimi nemici: il goblin delle tenebre Sharnik e il Re nano di Karak 8 Picchi, Belegar (fonte: Tanquol).
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Re: Cronache della Fine dei Tempi

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Metà 2523 – Tardo 2524 (1a parte)
Sylvania / Karak Otto Picchi - Oscure alleanze (ep. 4)


L’alleanza tra Arkhan e Mannfred fa sì che quasi l’intero equipaggiamento di Nagash sia stato riunito. Mancano solo tre oggetti prima di poter procedere al rituale per farlo risorgere: il bastone e l’armatura magici di Nagash e la Lama di malapietra con cui Nagash è stato ucciso e la cui esistenza comporta che ad ogni rinascita egli sia più debole.

Grazie al contenuto dei nove libri di Nagash, Arkhan è convinto di riuscire ad eseguire un incantesimo che consenta a lui e a Mannfred di superare il muro della fede di Balthasar Gelt. A tal fine viene sacrificato uno dei prigionieri di sangue puro che Mannfred ha catturato: Lupo Blaze, il cavaliere dell’ordine del Sole Splendente. Solo una piccola forza di non-morti e vampiri accompagna i due, al fine di non dare troppo nell’occhio. Arkhan parte alla volta di Bretonnia dove è custodito il Bastone, mentre Mannfred verso i Principati di Confine ed il passo Cane Pazzo, sulle tracce del Clan Mordkin degli skaven presso i quali spera di trovare la Lama di malapietra. Mannfred non si fida di Arkhan e, temendo un tradimento, lo fa accompagnare da un suo fedele, Anark von Carstein (fonte: Nagash).

Nel frattempo, la guerra sotterranea per Karak Otto Picchi infuria, con i Nani costretti a cedere costantemente terreno di fronte alla possibilità per gli skaven di gettare nella mischia decine di migliaia di uomini-ratto. I nani sventratori presenti a Karak Otto Picchi chiedono a Belegar di potersi lanciare all’attacco degli skaven. Seppur consapevole della follia e dello spreco di guarrieri valorosi che ciò comporterà, Belegar acconsente. Gli sventratori si spingono in profondità nei tunnel sottostanti la fortezza nanica. Il racconto segue la sorte dell’ultimo rimasto che scopre con sgomento che nelle profondità di Karak Otto Picchi interi corridoi contengono le future nidiate di skaven nell’ordine di centinaia di migliaia di “nascituri”. Nonostante il suo voto sia quello di cercare la morte nel modo più nobile possibile, il nano sventratore decide di tentare il ritorno per informare Belegar, ma viene ignominiosamente ucciso con una pugnalata alle spalle…

Nel frattempo, Belegar decide di dare battaglia nelle Sale del Clan Skalfdon. In perfetto stile skaven, intrighi e sotterfugi accompagnano l’avanzata delle forze comandate da Queek, con una grossa novità: i signori della guerra in campo (Queek e Kranskritt, un veggente grigio) sono entrambi accompagnati da entità tanto potenti quanto elusive: due verminlord, entrambi con una propria agenda. I vermin lord sono i componenti di un Consiglio dei 13 ombra, spesso in contrasto l’uno con l’altro, esattamente come accade nel Consiglio dei 13 skaven; Il più potente di essi comparirà più avanti nella storia.

Mentre il Verminlord Lurklox, che accompagna Queek, si adopera per la riuscita di quest’ultimo, il suo “fratello” Soothgnawer stringe a loro insaputa un patto con il signore della guerra goblin Skarsnik che prevede, in cambio di un attacco simultaneo contro Belegar, la cessione di una parte di Karak Otto Picchi ai goblin.

Nella battaglia che ne segue i colpi di scena si susseguono a ripetizione, con i nani che si difendono strenuamente imponendo agli skaven perdite pesantissime per ogni metro conquistato. A sorpresa, a fianco dei nani, entra in campo un’intera compagnia di ogri mercenari agli ordini del famigerato Golgfag Mangiauomini che constringe Queek a ripiegare nell’attesa di ulteriori rinforzi. Il suolo trema e si aprono nuove gallerie. Queek è convinto che si tratti finalmente delle sue truppe di supporto, ma dai tunnel escono a fiotti i goblin delle tenebre di Skarsnik, il quale, diffidando dell’accordo raggiunto con il verminlord, ha deciso di fare un po’ di testa sua. Con orrore i nani scoprono che gli ogri hanno stretto un patto con i goblin e, con il loro arrivo, questi si gettano sui loro ex-alleati. Anche per gli skaven la situazione sembra precipitare, ma il veggente grigio Kranskritt entra in scena e, grazie all’aiuto di Soothgnawer chiude i tunnel dei goblin. Con i nani e gli ogri in fuga, gli skaven possono dedicarsi al massacro dei pelleverde rimasti imprigionati nella sala (fonte: Tanquol).
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Re: Cronache della Fine dei Tempi

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Metà 2523 – Tardo 2524 (2a parte)
Bretonnia - La battaglia dell'Abbazia (ep. 5)


Dopo essere uscito dalla Sylvania, Arkhan si dirige prima a sud della provincia del Wissenland, dove si riunisce col signore dei Liche Heirich Kemmler ed il suo servitore Krell. Insieme procedono a rievocare morti in gran numero lungo i luoghi che furono teatro di imponenti battaglie. Nonostante i danni provocati dalla guerra civile, dall’epidemia e le altre disgrazie che si sono abbattute negli ultimi anni, il Duca Tancredi II di Quenelles (arcinemico di Kemmler, già una volta sconfitto) attacca le forze dei non-morti appena entrate nel ducato di Brionne. Il duca, in preda all’odio per il suo nemico di sempre e determinato a farla finita con lui una volta per tutte, abbandona ogni prudenza e si scaglia in profondità nelle linee nemiche; troppo in profondità…

Con la morte di Tancredi II, il ducato passa ad un suo cugino, Jarrod, il quale, grazie all’aiuto della profetessa Lady Elynesse scopre la destinazione finale dei non-morti e quindi cavalca alla testa dei cavalieri sopravvissuti per unire le sue forze a quelle del Duca Teodorico di Brienne all’abbazia La Maisontaal, dove Teodorico si è rinchiuso per espiare i suoi peccati: il tradimento della corona durante la guerra civile.

Teodorico e Jarrod decidono di affrontare i non-morti in campo aperto. http://warhammerfb.wikia.com/wiki/The_E ... te_2522.29

I Bretonniani si battano con estremo valore e Teodorico mette a seria prova Arkhan il Nero, al punto da essere fermato solo al momento di sferrare il colpo di grazia, colpito alle spalle dal vampiro Anark von Carstein. Con la morte di Teodorico e le sorti della battaglia ormai compromesse, anche Jarrod (tenete a mente il nome, perché lo ritroveremo più avanti a più riprese) ed i suoi uomini abbandonano il campo di battaglia.

Con la battaglia quasi vinta, Arkhan si rende conto che Kemmler non è più presente nei ranghi non-morti e si precipita verso l’Abbazia, dove rintraccia il signore dei Liche che ha appena recuperato il Bastone di Nagash. Kemmler gli rivela, però, di aver stretto un patto con gli Dei del Caos. Ne segue un duello magico che porta alla distruzione dell’Abbazia. Arkhan recupera il bastone, ma di Kemmler non trova traccia (fonte: Nagash).

(continua)
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Re: Cronache della Fine dei Tempi

Post by Baldovino I »

lef64 wrote:Considerata la complessità delle vicende narrate e l'incrociarsi degli eventi legati a molti eroi e figure di spicco sarebbe utile un'appendice che elenca i protagonisti e ricorda chi sono.
Per farlo, bisognerebbe praticamente lavorarci a tempo pieno. :worried: Non prometto nulla, ma non si sa mai...
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Re: Cronache della Fine dei Tempi

Post by Baldovino I »

Metà 2523 - tardo 2524 (3a parte)
Vecchio Mondo - Il caos avanza (ep. 6)


Da parte sua, Mannfred attraversa l’Impero alla volta dei principati di confine che trova devastati dalle razzie degli skaven. Grazie a queste razzie, però, può evocare zombie in numeri enormi e con questi dare l’attacco alle caverne che ospitano il Clan Mordkin. Un po’ alla volta, e grazie all’avanzare incessante delle proprie armate, Mannfred si fa strada tra le decine di migliaia di skaven che il capo clan, Feskit, lancia contro l’invasore. Prima cadono i tunnel superiori, poi quelli inferiori, finché Mannfred arriva alle porte della fortezza del clan. Disperato, Feskit apre i “forzieri” del clan per utilizzare l’arma più potente a disposizione: la Fellblade (la lama letale), l’oggetto ricercato dal vampiro. Per fermare l’incessante avanzata dei non-morti, Feskit dà fuoco al ponte di legno che separa la sua fortezza dai tunnel che portano in superficie, ma il Conte Vampiro crea magicamente un ponte di ossa utilizzando il “materiale di scarto” degli zombi uccisi. Per stanare il suo avversario Mannfred rievoca anche i resti del drago che, prima degli skaven, abitava questi luoghi. Feskit, a questo punto, esce allo scoperto. Nello scontro che segue, l’uomo ratto viene sconfitto agevolmente da Mannfred che recupera la lama incantata e può iniziare il viaggio di ritorno verso il suo regno.

Il ritorno di Mannfred e di Arkhan verso Sylvania permette ai due non-morti di prendere pienamente consapevolezza che forze potentissime sono all’opera e che gli dei del Caos temono il ritorno di Nagash. A migliaia e a più riprese gli uominibestia attaccano Arkhan durante l’attraversamento della grande foresta, mentre Mannfred può solo constatare la devastazione portata dagli skaven nel sud dell’impero e nei principati di confine.

Il progressivo affievolirsi della magia che protegge Sylvania rafforza i due “alleati” della necessità di accelerare i tempi di recupero del terzo artefatto, Morikhane, l’armatura del Grande Necromante.

Nel frattempo, Neferata, venuta a conoscenza del patto tra Mannfred ed Arkhan, chiama a raccolta i propri seguaci e lascia il proprio rifugio, Pinnacolo d’Argento. (fonte: Nagash).

Dall’altra parte del mondo, altre forze sono all’opera in Lustria e a Naggaroth.

Naggaroth è sull’orlo della disfatta. Il presumibile tradimento di Morathi ha fatto sì che le armate del Caos guidate dalla “sposa” di Khorne, Valkia la sanguinaria, entrino in profondità nel territorio degli Elfi Oscuri. Malekith sembra quasi assente, spesso intento in conversazioni apparentemente con se stesso. Dopo “l’educato” rifiuto di Malus Darkblade di portargli al suo cospetto la madre, il Re Stregone decide di guidare personalmente le armate degli elfi oscuri fino al rifugio di Morathi. Superando avversità climatiche e facendosi strada tra le armate khornite (in una battaglia Malekith uccide anche un assetato di sangue), gli Elfi giungono a Ghrond che trovano protetta da barriere incantate. Drusala, una bellissima incantatrice al servizio di Morathi, finalmente viene loro incontro, invitando il solo Malekith all’interno della fortezza. Contrariamente a quanto suggerito dai suoi generali, il Re Stregone segue Drusala. A sorpresa, Malekith, pur rinfacciando il tradimento alla madre, le dichiara di non portarle alcun rancore né di avere desideri di vendetta e le rivela i propri piani per il futuro: abbandonare Naggaroth al proprio destino e lanciare tutte le forze disponibili in un ultimo e definitivo assalto ad Ulthuan. Morathi gli chiede come questa invasione possa avere esiti differenti da tutte le precedenti, al che, Malekith le lascia intuire di avere carte nella manica di cui non disponeva in precedenza. Morathi si rifiuta di seguire il figlio, ma quando questi lascia la sua fortezza e si ricongiunge con le proprie armate, la barriera magica a protezione di Ghrond si apre per lasciare uscire praticamente tutte le armate fedeli a Morathi. Drusala, che ne è al comando, dichiara che la madre, pur non intendendo seguire il figlio nella sua invasione di Ulthuan, non vuole comunque fare mancare il supporto militare che deve al proprio sovrano. Con l’eccezione di Morathi e della sua arci-nemica Hellebron (che non ha risposto alla chiamata di Malekith), gli elfi oscuri sopravvissuti alla guerra contro i khorniti abbandonano Naggaroth alla volta della loro patria d’origine (fonte: Khaine).

(continua)
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Re: Cronache della Fine dei Tempi

Post by reVenAnt »

Che opera Baldovino, grazie mille!!!!

Non sai con quanto piacere leggo i tuoi riassunti, frutto del tuo lavorone :D !
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Re: Cronache della Fine dei Tempi

Post by Baldovino I »

reVenAnt wrote:Che opera Baldovino, grazie mille!!!!

Non sai con quanto piacere leggo i tuoi riassunti, frutto del tuo lavorone :D !
Grazie a te! Sono contento che ti piacciano. Sono utili anche per me, perché mi aiutano a rimettere un po' di ordine nelle varie trame dei libri. Sono arrivato a 2/5 dell'ultimo libro e, finora, non posso che parlare bene di questi 5 tomi, sia per quanto riguarda la storia che la qualità "fisica" dei libri. Ed è un vero piacere condividerla con altri appassionati...
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Re: Cronache della Fine dei Tempi

Post by Baldovino I »

Metà 2523 - tardo 2524 (4a parte)
Vecchio Mondo - L'armatura del Negromante (ep. 7)


A Lustria il clan Pestilens prosegue la propria lenta avanzata, per attaccare tre grandi città degli uomini lucertola e sorprendere e massacrare nel sonno i sacerdoti slann ancora “intorpiditi” dallo sforzo profuso per salvare il mondo dalla pioggia di meteoriti di malapietra. L’avanzata degli skaven è lentissima con la giungla che sembra ribellarsi alla loro marcia infestatrice, con gli incatesimi di protezione che portano le armate fuori strada, con attacchi continui di mostri della giungla e con gli scinchi che non perdono occasione per tendere agguati ed imboscate. Il clan pestilens, da parte sua, ha preparato le più terribili forme di veleni e armi “batteriologiche” con le quali spazzare via ogni forma di vita da Lustria. Tre colonne avanzano in parallelo, ovviamente non di comune accordo (come da migliore tradizione skaven), anzi al loro interno, ciascun signore della guerra cerca di raggiungere il proprio obiettivo prima degli altri (fonte: Tanquol)

Nel Vecchio Mondo, Mannfred e Arkhan prendono d’assalto la fortezza di Heldenhame alla ricerca dell’armatura di Nagash. Le successive ondate di scheletri ed il bombardamento delle mura con le catapulte urlanti a poco a poco mettono sotto pressione i difensori. Quando finalmente le mura cedono ed i non-morti prendono il controllo di uno dei bastioni, il Gran Maestro dell’ordine dei Cavalieri del Sangue di Sigmar, Hans Leitdorf, fratello del fu-Conte Elettore dell’Averland, Marius il pazzo (http://www.games-workshop.com/it-IT/Marius-Leitdorf), tenta una sortita e, alla testa dell’intero ordine, si lancia sui fianchi dell’esercito nemico. Si tratta, purtroppo per gli imperiali, della mossa che Mannfred e Arkhan aspettavano con impazienza. Arkhan finge una ritirata strategica, per allontanare i cavalieri dalla fortezza, mentre Mannfred, alla testa di un commando di Vargheist (http://www.games-workshop.com/it-IT/Var ... ti-Vampiro), si introduce nella fortezza e, nonostante l’eroica difesa dei difensori rimasti all’interno del castello, si impossessa dell’armatura. Nelle ricerche post-battaglia tra i resti delle guardie trucidate nella fortezza, un furibondo Hans Leitdorf trova le prove del coinvolgimento di Mannfred. Deciso a vendicarsi del vampiro e al fine di allertare l’imperatore del fatto che, nonostante il muro di fede, Mannfred è di nuovo in circolazione, il gran maestro si mette in marcia per Altdorf (fonte: Nagash).
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Re: Cronache della Fine dei Tempi

Post by lef64 »

"""
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Re: Cronache della Fine dei Tempi

Post by Baldovino I »

lef64 wrote:
reVenAnt wrote:Che opera Baldovino, grazie mille!!!!

Non sai con quanto piacere leggo i tuoi riassunti, frutto del tuo lavorone :D !
A saperlo prima mi risparmiavo di acquistare l'opera completa di The End Times! :rofl:
Poi però non avresti avuto le "stupende" regole aggiuntive... :roll:
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Re: Cronache della Fine dei Tempi

Post by Baldovino I »

metà 2523-Tardo 2524 (5a ed ultima parte)
Vecchio Mondo / Lustria / Ulthuan - Un doloroso tradimento (ep. 8 )

Il Clan Pestilens attacca la città di Tlaxtlan e costringe i suoi difensori ad una dolorosa ritirata. I sacerdoti scinchi mettono in salvo quanti più slann possibile, mentre il loro capo Tetto ‘eko si affida ad un ultimo disperato incantesimo per fermare gli inseguitori: una grande cometa si abbatte sulla città distruggendola interamente e con essa l’intero esercito skaven dedito al saccheggio, ma anche la retroguardia ed i più lenti degli uomini lucertola in fuga dalla città.

Anche le altre due colonne skaven subiscono terribili sconfitte, ma non senza aver provocato ingenti perdite tra i difensori e aver appestato l’aria con le loro nefaste armi “batteriologiche”. Nel complesso, però, l’offensiva del clan pestilens in Lustria si risolve in una temporanea, cocente sconfitta (fonte: Tanquol).
Il Bastione Aurico continua a tenere, ma la minaccia è molto subdola e prende la forma di un vento pestilenziale propiziato dai seguaci di Nurgle ammassati dall’altro lato del muro. Un’epidemia contagiosissima miete moltissime vittime tra i difensori dell’impero ed il conte Aldebrand Ludenhof è costretto a decretare misure estreme (cremazione anche degli ammalati. Fonte: Nagash).

La flotta di Malekith raggiunge Ulthuan. Il Re Stregone affida l’assalto al Cancello dell’Aquila a Malus Darkblade che spende il fiore delle sue armate contro le falangi dell’Eataine giudate dal Principe Yvran. Malus, che nel suo animo tiene imprigionato un demone, lotta disperatamente per tenere la “bestia” sotto controllo, ma vistosi sconfitto dagli elfi, ne perde il controllo. Il demone si scatena su qualsiasi essere gli passi vicino, amici o nemici che siano. Gli elfi oscuri sembrano sull’orlo dell’ennesima sconfitta, quando all’orizzonte si stagliano le figure dei Draghi caledoriani che giungono in soccorso degli assediati; mentre gli Alti Elfi sono pronti a respingere un’ennesimo attacco nella breccia aperta nelle mure della fortezza, accade l’impensabile: i Caledoriani attaccano i difensori e combattono insieme agli odiati “cugini”. Anche i reparti caledoriani di stanza al Cancello dell’Aquila, al segnale convenuto, si lanciano contro i loro fratelli degli altri reami elfici. Ovviamente la fortezza cade e all’interno di una delle torri rimaste intatte si svolge un consiglio di guerra tra tre improbabilissimi alleati: Malekith, Imrik, principe di Caledor, e Teclis. Imrik rivela di aver accettato di combattere contro i propri fratelli perché molte volte il suo antenato Caledor (il mago rimasto all’interno del vortice creato per salvare il mondo dall’invasione del Caos ai tempi del primo re fenice Aenarion) lo ha visitato in sogno suggerendogli questa linea d’azione. Teclis, invece, è guidato dalla divinità elfica Lileath, la quale gli ha svelato il terribile futuro che aspetta il mondo e gli ha suggerito cosa fare per rallentare il corso degli eventi.

Il consiglio di guerra termina con l'umilizione di Malus Darkblade che è riuscito a riprendere il controllo del demone solo grazie all'intervento dell'incantatrice Drusala, che "copre" di fronte a Malekith la sua assenza, testimoniando di averlo visto inseguire gli elfi in fuga per tutta la notte (fonte: Khaine).

Hans Leitdorf giunge ad Altdorf, ma non trova nell'imperatore l'attenzione che si sarebbe aspettato. Karl Franz è preso completamente dalle notizie che vengono dal nord dove la difesa del bastione aurico inizia a mostrare segni di cedimento. Il sommo patriarca Balthasar Gelt finisce ancora di più sotto pressione quando l'imperatore viene informato che il muro della fede non si è mostrato impenetrabile come vantato dal mago.

Karl Franz decide di mettersi alla testa dell'armata di soccorso, alla quale si aggrega anche un giovane fabbro di nome Valten, oggetto di scherno da arte dei soldati perché ritenuto un sempliciotto per via delle scarse parole che condivide con i commilitoni. L'imperatore è, a giusto titolo, considerato il più fine statista del suo tempo e non delude né la richiesta di rinforzi di Leitdorf, né la richiesta di aiuto degli Alti Elfi guidati da Eltharion, Belannar e Eldyra, giunti nel Vecchio Mondo per liberare Aliathra, la figlia della Regina Eterna dalle mani di Mannfred.

Oltre all'armata degli Alti Elfi e dell'Ordine del Sangue di Sigmar, altre tre armate convergono verso la Sylvania: l'armata degli Elfi Silvani guidata da Araloth, un contingente di nani, per vendicare il torto subito (Aliathra era stata catturatta durante un'ambasciata presso il re dei nani) e un'orda di uominibestia, spinti dagli dei del caos a cercare di fermare il rituale che a breve Arkhan e Mannfred intendono eseguire per riportare sulla terra Nagash (fonte: Nagash).
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Re: Cronache della Fine dei Tempi

Post by Baldovino I »

Tardo 2524-Inizio 2525 - 1a parte
Sylvania - In soccorso della principessa (ep. 9)


In Sylvania, Arkhan e Mannfred sono impegnati nei preparativi per riportare Nagash tra i viventi. Degli illustri prigionieri tenuti in vita per l’occasione, l’unica a mantenere lucidità è la figlia della Regina Eterna, Aliathra che, nei momenti di solitudine sussurra incantesimi destinati a guidare Eltharion, Belennar e Eldyra verso di lei e, invece, quando Arkhan prova a dominare la sua mente, si ostina a respingere ogni suo “attacco”.

Aliathra è la chiava della risurrezione di Nagash nei suoi pieni poteri, grazie al suo sangue “puro” e regale; pero, l’elfa nasconde un segreto terribile per i non-morti e per la sua nazione. In realtà, ella è la figlia di Alarielle e di Tyrion e non di Finubar, il re fenice.

A rivelarlo è Teclis a Malekith, per spiegargli che ha deciso di tradire il fratello, non solo alleandosi con l’arci-nemico degli Alti Elfi, ma anche sacrificando la nipote per consentire sì il ritorno di Nagash, ma non nella pienezza dei suoi poteri. Teclis spiega ad un inorridito Malekith che il ritorno di Nagash è fondamentale per riuscire a contrastare le forze del Caos. A guidarlo in questo doppio tradimento è la sua mentore, la dea Lileath (fonti: Nagash, Khaine).

Le cinque armate, intanto, convergono su Sylvania, e, approfittando del progressivo indebolimento della magia che sostiene il muro di ossa, ne valicano i confini. Mentre Arkhan è indaffarato con i preparativi, Mannfred si occupa degli eserciti invasori.

A contrastare l’esercito che discende da nord, un’orda gigantesca di uominibestia guidati da Malagor, invia un’armata di Terrorgheist, guidati dal conte vampiro Nyktolos di Vargravia. Costui non impegna direttamente il nemico, ma lo logora in una serie di imboscate, attiradolo sempre di più verso est. A nordest, l’armata di Karak Kandrin, guidata dal Re Ungrim Pugnodiferro, sconfigge una dietro l’altra tre armate dei conti vampiro, finché non incrocia sul proprio cammino l’orda di Malagor che continua ad inseguire disperatamente le forze di Nyktols. La battaglia che ne segue dura due giorni ed i nani ne emergono vincitori, compiendo il più grande massacro di uominibestia mai ottenuto nella storia del loro reame, ma subendo, al contempo, perdite tali da indurre Ungrim a riconsiderare, almeno temporaneamente, il proprio giuramente di Sventratore e sottomettersi, per quanto controvoglia, al suo più impegnativo dovere di Re, di lottare per la sopravvivenza del suo popolo. Ungrim decide, quindi, di fare marcia indietro e tornare a Karak Kandrin. Ciononostante, invia una parte del proprio contingente a ricongiungersi con le forze degli alti elfi e dell’impero che convergono su Templehof (fonte: Nagash).
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Re: Cronache della Fine dei Tempi

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Tardo 2524-Inizio 2525 - 2a parte
Sylvania - Un sanguinoso rituale (ep. 10)


L’armata degli elfi silvani, guidati dal principe Araloth di Talsyn avanza da sud attraverso la Foresta Maledetta. La loro marcia è ostacolata dalla regina della disperazione, la banshee Kalladra alla guida di una piccola armata di spettri. Vedendo le sue fila assottigliarsi progressivamente durante la marcia, Araloth decide di sconfiggere definitivamente il nemico e lo insegue nelle profondità della foresta dei ghoul dove ha il suo rifugio. Una volta sconfitti la banshee ed i suoi seguaci, Araloth riprende la sua marcia verso nord, ma, sul suo cammino, incontra Lileath, sua dea ed amante che lo dissuade dal proseguire la sua marcia, perché lui ed i suoi elfi silvani sono chiamati ad altre battaglie su lidi più lontani. Il fato di Aliathra non è più nelle sue mani ed Araloth consegna a Lileath il medaglione che lo ha, fin qui, condotto nell’oscurità di Sylvania e, guidato dalla dea, attraversa un portale che ella ha aperto per lui. Il suo esercito, privo di guida, inverte la marcia verso Athel Loren.

Quello che resta del contingente nanico giunge infine a Castello Templehof solo per scoprire che elfi ed imperiali lo hanno già abbandonato e sono in marcia verso nord. Con solo una settimana mancante alla vigilia di Geheimnisnacht, le due armate alleate cercano di accelerare i tempi, ma non abbastanza per l’impetuoso gran maestro Leitdorf che lamenta l’eccessiva prudenza degli elfi nell’effettuare approfondite ricognizioni prima di muovere il loro esercito in una determinata area. Dopo un’ennesima discussione con gli alleati, Leitdorf decide di proseguire per conto proprio.

Approfittando di questa manovra, Mannfred coglie impreparato l’esercito imperiale nei pressi del villaggio di Klodebein, circondandolo e massacrandolo fino all’ultimo uomo. L’ultimo esercito rimasto, quello degli Alti Elfi guidati da Eltharion, Belennaer ed Eldyra, giunge troppo tardi e può unicamente constatare i resti di quello che era l’ordine del Sangue di Sigmar sparsi un po’ ovunque sul campo di battaglia. Mantenendo la necessaria cautela per evitare di cadere in pericolose imboscate, gli elfi giungo proprio alla vigilia di Geheimnisnacht in vista dei “Nove Demoni” delle rovine ancestrali posizionate su un altura e teatro di una precedente battaglia contro le forze del Caos, dove Arkhan e Mannfred hanno portato i prigionieri per eseguire il rituale di rievocazione di Nagash. Nella vallata sottostante, la conca della disperazione, gli Elfi attaccano le forze di Mannfred schierate a difesa dell’altare. Mannfred abbandona il sito per guidare la difesa, ma, appena esegue questa manovra, Arkhan erige una barriera magica che lo lascia fuori e gli impedisce di portare a termine quello che dall’inizio era il suo piano: assoggettare Nagash alla sua volontà per perseguire i propri disegni di dominio. Il conte vampiro, furibondo per essersi fatto ingannare in questo modo, si scaglia contro gli elfi per sfogare la propria rabbia. Gli elfi, in chiara inferiorità numerica, si battono eroicamente, sostenuti dalla magia di Belennaer e dalla prodezza marziale di Eltharion ed Eldyra. Mannfred si rende conto che il primo pericolo per il suo esercito è rappresentato dalla magia di Belennaer che riesce a sconfiggere in un duello magico; lo scontro con Eltharion, invece, è molto più impegnativo ed il tentativo di Mannfred di fermare il principe elfo fallisce quando Ala di Tempesta, il grifone di Eltharion, con le ultime forze vitali rimastegli, si abbatte sul vampiro e lo immobilizza. All’interno del cerchio magico, Arkhan sta sacrificando, uno dopo l’altro, i prigionieri (nove in tutto, posti ognuno in corrispondenza di uno dei libri di negromanzia di Nagash). Dopo aver ucciso Volkmar, il grande teogonista, e Morgiana, la fata incantatrice di Bretonnia, Arkhan si volge verso l'ultima vittima, Aliathra. Eltharion, distruggendo la propria spada magica, la Zanna Runica di Tor Yvresse, riesce ad aprirsi un varco nella barriera magica e si scaglia a mani nude contro il servo di Nagash che, però, non ha difficoltà a distruggere il proprio avversario. Aliathra, in compenso, ha un momento di libertà che sfrutta per maledire e ‘marchiare’ il proprio assassino, annunciandogli che suo padre lo distruggerà e la vendicherà. Arkhan non si fa impressionare più di tanto ed esegue l’ultimo sacrificio necessario al completamento del rituale.

(continua)
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Titoli onorifici: TUTAN BALDON (quello che porto con più orgoglio);
GRUDGEBEARER ETERNAL (conquistato sul campo di Tilea);
fu SAN BALDO DA BRUXELLES
POPE of THE OLD WORLD
SAN PAPOWSKY DI TOW

Giochi a cui sto giocando (si fa per dire, ovviamente): Kow Armada; Cursed City; Rangers of shadowdeep; WHFB; Mighty Empires; SAGA (Age of Magic e Age of Crusades)

Pittura in corso:
Kislev: arcieri kisleviti a cavallo (7); Conti vampiro: scheletri (10);
Scenici: osservatorio del teschio; Bretonnia: 12 cavalieri appiedati, 3 pellegrini del graal; Mighty Empires: 3 segnalini eserciti, 3 segnalini nave, 1 segnalini città, 4 segnalini villaggio, 3 segnalini drago

Miniature dipinte 2024:
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