[WHFB] Cronache della Fine dei Tempi

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Baldovino I
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Re: Cronache della Fine dei Tempi

Post by Baldovino I »

Abitudine ormai consolidata... piccola anticipazione del prossimo episodio: La caduta del vampiro
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Last edited by Baldovino I on 31 Jul 2015, 17:35, edited 1 time in total.
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fu SAN BALDO DA BRUXELLES
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Giochi a cui sto giocando (si fa per dire, ovviamente): Kow Armada; Cursed City; Rangers of shadowdeep; WHFB; Mighty Empires; SAGA (Age of Magic e Age of Crusades)

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Kislev: arcieri kisleviti a cavallo (7); Conti vampiro: scheletri (10);
Scenici: osservatorio del teschio; Bretonnia: 12 cavalieri appiedati, 3 pellegrini del graal; Mighty Empires: 3 segnalini eserciti, 3 segnalini nave, 1 segnalini città, 4 segnalini villaggio, 3 segnalini drago

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Re: Cronache della Fine dei Tempi

Post by Baldovino I »

Cari amici ed affezionati lettori, ho una serie di annunci da fare.
In primo luogo, il titolo del prossimo episodio è cambiato e quindi ho aggiornato il post precedente. L'episodio in questione sarà postato domani.

In secondo luogo, come forse avrete notato, ho modificato, dall'inizio, i messaggi già postati per introdurre in tutti un titolo ed il numero dell'episodio. Ho un'idea su come utilizzare questa novità ed in futuro forse ne saprete di più. Per il momento, sappiate che mi piace il fatto che ci sia una coerenza lungo tutta la narrazione.

In terzo luogo, immagino che vi starete domandando quanto manca ancora alla fine della "Fine dei Tempi"... Senza volere svelare troppo, ci stiamo veramente avvicinando. e, molto probabilmente (ma dipende dalla lunghezza complessiva di ogni singola "puntata"), l'ultimo episodio dovrebbe essere il n. 62.

Da ultimo, anche se entriamo nella fase più calda dell'estate, non ho intenzione di "abbandonarvi" nelle settimane a venire, ma la produzione di episodi sarà inevitabilmente ridotta.
Per questo, vorrei darvi un'indicazione di massima di quello che vi attende e quando.

Domani: ep. 55 - La caduta del vampiro
Settimana 3-9 agosto: ep. 56 - Tradimenti svelati
Settimana 10-16 agosto: ep. 57 - Prede e cacciatori
Settimana 17-23 agosto: ep. 58 - Il sacrificio di una dea
24-26 agosto: anticipazione
27-30 agosto: ep. 59: Il vento perduto
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Re: Cronache della Fine dei Tempi

Post by Baldovino I »

Autunno 2528 (2a parte)
Athel Loren – La caduta del vampiro (ep. 55)


Nella prima riunione, cui partecipa anche Lileath, la mortale che fu una dea, i convenuti ne approfittano per raccogliere informazioni e ricostruire il corso degli eventi fino a quel momento. In questo modo, gli umani possono comprendere la causa del potere dei venti della magia infusa in Gelt e nell’imperatore ed apprendere del destino di Ulthuan. Gli elfi, dal canto loro, vegono a conoscenza delle sorti dell’impero, di Bretonnia, dei Karak nanici e del potere crescente del Caos. Solo il Duca Jerrod sembra incurante di quello che accade, completamente rapito dalla contemplazione di Lileath, senza peraltro riuscire a comprenderne interamente i motivi. Dal canto suo ella si guarda bene dal svelare la propria doppia identità. Di tutti quelli di cui si è servita per creare il Mondo nel quale ha posto sua figlia e Araloth, i Bretonniani sono sicuramente quelli che hanno pagato il prezzo più elevato. La dea Lileath non se ne sarebbe data alcuna cura. Lileath la mortale, invece, avverte il peso delle sue scelte, anche quelle dettate dalla necessità.

Il consiglio degli Incarnati, ancora intento a comprendere quali decisioni assumere per fronteggiare il potere del Chaos, viene interrotto improvvisamente dalla notizia dell’arrivo un’armata di non-morti ai confini di Athel Loren.

I presenti raccolgono in fretta e furia i loro eserciti e si preparano ad andare incontro alla nuova minaccia. È quindi con sorpresa che Malekith, a capo delle schiere di Athel Loren vede un solo individuo muovere verso la foresta. Si tratta di Mannfred, ancora una volta nel ruolo di messaggero, che viene a chiedere, per conto del proprio signore, Nagash, la possibilità di negoziare.

Seppur malvolentieri, gli Incarnati concedono a Nagash, accompagnato unicamente da Arkhan, Mannfred ed una figura incappucciata, la possibilità di entrare in Athel Lorien.

Una settimana dopo l’arrivo dei non-morti si tiene un consiglio degli Incarnati nella Radura del Re. La discussione verte, in particolare, sulla sorte da riservare a Nagash, sui cui intenti nessuno dei presenti nutre alcuna fiducia. Solo Teclis e Lileath, le menti che hanno permesso il ritorno del Negromante, parlano in suo favore, sottolineando come assolutamente non casuale la circostanza che le Personificazioni dei venti di magia, ad eccezione di quello delle Bestie, siano giunti ad Athel Loren. Nagash, che già ha dovuto accettare quella che considera una profonda umiliazione, cioè venire a patti con esseri mortali, ascolta pazientemente le varie proposte degli altri rappresentanti, volte soprattutto ad eliminarlo e ad individuare un nuovo “ricettacolo” per Shysh. Mentre il dibattito infuria, Lileath, sempre concentrata sulla salvezza del Rifugio cha creato per Araloth e la loro figlia, consapevole che solo l’unione degli Incarnati può consentire al suo piano di avere successo, fa appello al suo passato divino, sia nelle vesti di Lileath della Luna sia in quelle di Ladrielle del Velo.

L’appello della dea divenuta mortale non sembra raccogliere gli entusiasmi degli altri, ma viene ascoltato con particolare attenzione da Mannfred che, nel corso della sua vita secolare ha scoperto qualche cosa di interessante su Ladrielle e, grazie alla dichirazione di Lileath ne conosce ora la reale identità.
Dopo che il dibattito è andato avanti infruttuosamente per ore, Nagash prende finalmente la parola, cercando di dissipare qualsiasi timore e dicendosi disposto ad offrire un segno tangibile della propria buona volontà, consegnando nelle mani degli elfi l’architetto della morte di Aliathra.

Ad ascoltare le parole del suo signore, Mannfred prova un momento di profonda soddisfazione, convinto di aver capito le ragioni per le quali Nagash ha affidato Sylvania a Neferata. Intende elevarlo a suo braccio destro, visto che Arkhan, l’omicida della figlia di Tyrion e Alarielle, sarà consegnato agli elfi.

Il vampiro non ha il tempo di cullarsi in questi pensieri, perché si ritrova scaraventato a terra, disarcionato da Ashigaroth. Un istante più tardi, Nagash lo consegna agli elfi imprigionato in un baco di ametista.

Nessuno degli elfi è a conoscenza del fatto che l’assassino della principessa sia stato Arkhan, ma tutti sono consapevoli che sia stato Mannfred a rapirla e torturarla. La mossa di Nagash cambia la direzione del dibattito, visto che Tyrion e Alarielle sono, a questo punto disposti a concedere una possibilità al signore della non-morte e, quindi, anche Malekith recede dalle sue posizioni, seguito da Gelt.

Mannfred si ritrova imprigionato in una gabbia di radici viventi, con le energie magiche che lo sostengono lentamente risucchiate dalla Quercia delle Ere. Il giorno dopo il suo imprigionamento, il terzo accompagnatore di Nagash nella Foresta gli rende visita, rivelandogli la sua identità: si tratta di Vlad, riportato ancora una volta in vita dal suo anello magico e finalmente liberato della corruzione del tocco di Nurgle grazie alla sua ultima morte.

(continua)
Last edited by Baldovino I on 1 Aug 2015, 17:16, edited 1 time in total.
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Re: Cronache della Fine dei Tempi

Post by zpakka »

Ciao! mi sono iscritto a questo forum solo per poter leggere la tua opera!
Ti chiedo il permesso di riportarla su un file word e poi farne un pdf da poter mettere a disposizione di tutti... per te va bene?

A presto
Last edited by zpakka on 2 Aug 2015, 20:32, edited 1 time in total.
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Re: Cronache della Fine dei Tempi

Post by Baldovino I »

zpakka wrote:Ciao! mi sono iscritto a questo forum solo per poter leggere la tua opera!
Ti chiedo il permesso di riportarla su un file word e poi farne un pdf da poter mettere a disposizione di tutti... per te va bene?

A presto
Ciao zpakka e benvenuto nel forum! Sono molto contento che le cronache ti piacciano e che siano state il motivo per la tua iscrizione. Per me non ci sono problemi, anche perché in un certo senso sono già a disposizione di tutti...
Solo due cose:
1) un conto è un post in una sezione dedicata a GW, un conto un file pdf che va in giro. Ti consiglio di mettere un bel disclaimer sulla prima pagina in cui indichi che si tratta di materiale chiaramente ispirato ad un'opera GW.
2) perché non invogli anche i tuoi amici ad iscriversi qui? Potranno seguire così gli sviluppi "in diretta" e potranno partecipare alle discussioni su una passione che in fondo condividiamo...
Ho in mente di aprire un argomento di dibattito quando avrò terminato con le cronache ed ho qualche altra sorpresa a in mente... Sulla quale non ci saranno "autorizzazioni"... E ti assicuro che se ti sono piaciute le cronache ti piacerà anche questa...
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Re: Cronache della Fine dei Tempi

Post by Baldovino I »

Ed ecco l'anteprima per l'episodio di domani. È un po' uno spoiler, quindi apritelo solo se non sopportate il l'attesa per scoprire i "tradimenti svelati"...
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Re: Cronache della Fine dei Tempi

Post by Baldovino I »

reVenAnt wrote:Damissima!
Ecco qualcuno che non ha resistito... :lol:
Lo spoiler dello spoiler... :rofl:
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Re: Cronache della Fine dei Tempi

Post by Baldovino I »

Autunno 2528 (3a parte)
Athel Loren – Tradimenti svelati (ep. 56)


Intanto a Middenheim, Ka’Bandha rinfaccia ad Archaon il suo fallimento nel reclamare la testa dell’Imperatore e l’aver abbandonato l’inseguimento ed il massacro che spetta al suo dio. Il Signore della Fine dei Tempi ricorda al demone che quello che sta facendo a Middenheim altro non è che la volontà degli dei e che, privato del suo impero, dei suoi uomini, del vento di Azyr, l’imperatore altro non è che un comune mortale. Ka’Bandha ritiene che Karl Franz non sia stato ancora completamente sconfitto e che il suo teschio appartenga a Khorne. Archaon allora gli concede il permesso di andare a reclamarlo, chiedendo, in cambio la pelle del suo nemico per adornarne il trono. Il demone parte allora alla volta di Athel Loren a capo della Caccia del Sangue, la terza schiera delle legioni demoniache di Khorne.

Mentre i dibattiti del consiglio degli Incarnati vanno avanti infruttuosamente con riferimento al corso d'azione da seguire, Be’lakor percepisce nell’aria la possibilità di rimediare al proprio fallimento alla Quercia delle Ere. Sono la rabbia e la disperazione di Mannfred ad accompagnarlo alla sua prigione. Il demone gli offre la libertà, in cambio di un’informazione che ritiene sufficientemente importante: Lileath, essendo Ladrielle, è anche la Dama del Lago venerata dai cavalieri bretonniani.

Il demone intende utilizzare in qualche modo questa informazione e decide che la mortale che fu una dea elfa sarà la sua offerta agli dei oscuri. Mannfred, prima di abbandonare Athel Loren per andare ad offrire i propri servigi ad Archaon, vuole compiere un'ultima malvagità ed incontrato il Duca Jerrod che ha temporaneamente abbandonato le infruttuose discussioni del consiglio, gli svela il tradimento perpetrato contro il suo popolo.

Nonostante l’iniziale incredulità il duca chiede di poter conferire con Lileath in privato e così anch’ella abbandona il consiglio. Be’lakor esulta per la possibilità che gli si offre di reclamare la propria preda. Però pazienta nell’oscurità e la propria pazienza lo ricompensa con le informazioni che carpisce durante lo scontro dialettico tra il bretonniano e l’elfa.

Lileath, infatti, ammette tutto quello che Jerrod le rinfaccia e, per cercare di fargli capire che i Bretonniani senza la Dama non avrebbero avuto nessun ideale e nessuna ragione di esistere e che, in questo modo, hanno servito un fine più elevato delle loro misere esistenze, gli confida che non esiste scampo alla Fine dei Tempi, nonostante la speranza che Teclis nutre di alterare il destino, e che il sacrificio del popolo bretonniano è stato quantomeno strumentale alla creazione di un nuovo mondo, un rifugio dove sua figlia ed il suo consorte, difesi dai campioni di bretonnia, saranno le nuove divinità.

Jerrod perde il proprio controllo di fronte alla verità e si avvicina a Lileath per reclamare vendetta. Il senso dell’onore è però più forte ed il suo braccio esita. A quel punto, Be’lakhor, temendo che gli venga sottratta la sua vittima prescelta, interviene colpendo il cavaliere che cade inerme al suolo. Si avventa quindi sull’elfa, incotrando però maggiore resistenza di quanto pensasse. Mentre sta prendendo il sopravvento, il demone viene fermato ancora una volta. Chiamando a sé le ultime forze, Jerrod si avventa su di lui e lo ferisce. L’intervento del cavaliere rappresenta la salvezza di Lileath e la sconfitta del demone, perché, pochi istanti dopo, Malekith e Tyrion piombano su di lui , catturandolo.

Gli Incarnati chiedono a Be’lakor di svelargli i piani di Archaon ed il demone, che non prova lealtà alcuna nei confronti del Prescelto degli dei oscuri, non ha nessun problema a svelare per filo e per segno il piano degli dei del Caos.

Il vero obiettivo non è mai stato l’Impero in sé, ma Middenheim, perché, nascosto nelle profondità del Fauschlag, Archaon ha ritrovato un artefatto costruito prima dell’avvento degli Elfi ed il cui pieno potere è ignoto persino ai Signori del Chaos. Attivato con gli opportuni rituali, tuttavia, la potenza emanata sarà tale da aprire nella crosta terrestre una profonda fenditura. È Teclis il primo a comprendere tutte le implicazioni del piano degli oscuri. I sapienti di Hoeth avevano teorizzato che il mondo si era salvato dalla venuta del Caos, solo perché le fenditure polari avevano raggiunto una specie di equilibrio. L’apertura di un nuovo, enorme crepaccio a Middenheim, avrebbe finito per alterare questo equilibrio provocando la distruzione del mondo intero e di ogni forma di vita presente su di esso. Terminate le spiegazioni, Teclis si chiude nel silezio, oppresso dal rimorso per essere stato la causa della caduta così repentina della città. Anche gli altri Incarnati restano silenziosi, consapevoli dell’impossibilità di raggiungere Middenheim in tempo utile.

È Lileath la prima a riprendere la parola. Con voce atona e lo sguardo immobile, quasi a cercare di contenere emozioni che stanno per esplodere, la mortale che fu una dea indica che l’unica via è la distruzione dell’artefatto o la sua sottrazione dalle mani di Archaon. Esiste un modo per raggiungere Middenheim in tempo, attraverso la magia. Gelt obietta che, avendo lui stesso tentato di trasportare un esercito in salvo lontano da Averheim, sa bene che il potere magico necessario per muoversi così lontano ed in numero sufficiente sfugge persino a quello degli incarnati.

Prima che il consiglio venga sciolto per consentire la necessaria riflessione, un’ultima decisione viene presa concernente il fato di Be’lakor. Sarà imprigionato in uno dei rubini del diadema di Alarielle, fino alla fine del mondo.

Quella stessa sera i Bretonniani decidono di abbandonare Athel Lorien, insensibili ai tentativi di Karl Franz di far cambiare idea a Jerrod. I due, comunque, si salutano in amicizia, memori delle dure prove affrontate insieme.

Teclis trova LIleath in una delle radure circostanti la Radura del Re. La dea ammette di aver ingannato anche lui e di essersi servita delle sue azioni per portare a compimento il suo piano. Non c’è speranza di cambiare il corso degli eventi come Teclis ha sperato di poter fare e l’esito ineluttabile sarà la distruzione del mondo. Per di più, rivela affranta la mortale che fu una dea, tutte le macchinazioni, i tradimenti e i sacrifici perpetrati sono avvenuti invano, perché non riesce più a percepire il Rifugio che aveva creato per sua figlia e per gli Elfi all’insaputa di tutti e teme che, a causa della sua imprudenza ed arroganza, gli Dei Oscuri lo abbiano trovato e distrutto. La rivelazione getta Teclis nella più profonda disperazione, al pensiero di tutte le manipolazioni poste in essere e delle sofferenze causate.

In un’altra radura, Tyrion incontra l’imperatore intento a scrutare il cielo ed i suoi astri.
“Jerrod se n’è andato e mio fratello si è chiuso nel più assoluto silenzio. Proprio come avevi previsto. Come potevi saperlo?”
“Non conoscevo i dettagli, ma i tempi oscuri hanno la capacità di riaprire le ferite più profonde; inoltre, la tua razza ha da sempre avuto un debole per le macchinazioni più spregiudicate”.
Tyrion ha un fremito a queste parole. “Sono parole temerarie per qualcuno che veste panni che non sono i suoi”.
“Abbiamo pochissimi vantaggi sul nemico e non ho alcuna intenzione di svelare questo senza una buona ragione. E resto fedele ai miei intenti. Ho passato epoche intere imprigionato in quel vortice e non voglio che sia accaduto invano. Almeno conosciamo i piani degli dei oscuri. Dobbiamo avere la speranza di essere loro eguali per poterli sconfiggere”.
“Non vedo molte ragioni per sperare”. Risponde l’elfo.
“Suona strano, detto da qualcuno che è di recente tornato dalla morte. Dobbiamo convincere gli altri ad andare a Middenheim”. Conclude l’imperatore.
“Ma è a distanza di settimane di marcia”, ribatte Tyrion. “In pieno territorio nemico. Credi veramente che possiamo vincere?”
“Non lo so, ma non aspetterò qui la morte senza far nulla”.
“Neanche io. A Middenheim, dunque?”
“Non abbiamo altre possibilità”.


(continua)
Last edited by Baldovino I on 7 Aug 2015, 23:45, edited 2 times in total.
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Re: Cronache della Fine dei Tempi

Post by Baldovino I »

Impazienti di sapere cosa succede in "cacciatori e prede"? Un piccolo assaggio per riempire l'attesa (ancora un paio di giorni)...
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Re: Cronache della Fine dei Tempi

Post by Baldovino I »

Autunno 2528 (4a parte)
Athel Loren – Prede e cacciatori (ep. 57)


Contrariamente a quanto temuto dall’Imperatore e da Tyrion, anche gli altri Incarnati sono giunti alla medesima conclusione.
Intorno alla Radura del Re gli eserciti elfi guidati da Imrik, Naestra e Arahan sono impegnati a tenere alla larga orde di uominibestia che, negli ultimi giorni, hanno attaccatto con sempre maggiore inisistenza questa parte della foresta, quasi spinti da una volontà superiore. Il sangue delle bestie scorre a fiotti permeando il sottosuolo della foresta. Da lì emerge in tutta la sua furia la legione demoniaca di Ka’Bandha.

La linea di difesa degli elfi, già messi alla prova da giorni di scontri, cede ed i demoni fluiscono verso la Radura del Re, al cui centro siedono a consiglio gli Incarnati ed i loro alleati.

Alarielle, legata intimamente all’equilibrio della foresta, soccombe alla violenza portata dai demoni di Khrone e sviene. Tyrion e Teclis si ergono in sua difesa.

Il potere magico di questi esseri quasi divini riesce inizialmente a tenere alla larga le creature demoniache, ma, man mano che la pressione aumenta, la situazione si fa sempre più difficile.

Lileath viene inizialmente protetta da Gelt, poi quando il mago va in soccorso di Caradyan, alle prese con la furia di tre assetati di sangue, a sorpresa interviene Vlad a salvare la mortale che fu una dea dall’assalto dei Divoratori.

Tyrion a sua volta soccorre Karl Franz ed Hammerson, mentre Malekith e Nagash fronteggiano da soli i propri nemici. Arkhan, in sella al suo Abyssal si leva in volo e sembra disinteressarsi allo scontro salvo, ogni tanto, intervenire lanciando incantesimi.

La situazione sembra migliorare quando, finalmente, Alarielle riprende i sensi. Affonda le mani nella terra e chiama a sé gli Anziani della Foresta. Gli esseri poderosi, rimasti nel sonno per eoni, rispondono al suo richiamo, attaccando gli Assetati di sangue. Ka’Bandha stesso viene ferito più volte da uno di questi maestosi esseri venerabili e dalla magia di Alarielle. Incurante delle ferite, però, si disfa del suo assalitore e si prepara a sferrare il colpo di grazia all’Incarnazione del vento della vita.

All’ultimo momento, Grinfiamorte cala su di lui e l’Imperatore lo sfida, ricordandogli che è il suo teschio che è venuto a reclamare e non quello altrui. Mentre il demone ed il mortale combattono, Alarielle ordina agli uominialbero di formare una fortezza vivente, chiedendo agli altri Incarnati ed alleati di convergere al suo centro. Alcuni vengono sollevati di peso e trasportati dagli uomini-albero, altri vi si recano grazie alle proprie cavalcature.

Alarielle, Tyrion e Malekith intervengono congiuntamente per bloccare almeno temporaneamente Ka'Bandha e permettere all'Imperatore di mettersi al sicuro. Avviluppato dalle magie della vita, della luce e dell'ombra, Ka'Bandha urla sì di dolore, ma soprattutto per la frustrazione di vedere ancora una volta la sua preda allontanarsi.

L’arrivo di ulteriori rinforzi per le legioni del Caos - ed in particolare dei Cannoni Teschio – sembra annunciare la fine di ogni possibile resistenza.
(continua)
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Re: Cronache della Fine dei Tempi

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Pronti per il prossimo episodio, "Il sacrificio di una dea"?
Ancora un po' di pazienza ed una piccola anteprima in immagini...
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Re: Cronache della Fine dei Tempi

Post by Baldovino I »

Autunno 2528 (5a parte)
Athel Loren – Il sacrificio di una dea (ep. 58)


“Non abbiamo più tempo”, urla l’Imperatore cercando di sovrastare il fragore dei cannoni. Scendendo da Grinfiamorte corre alla volta di Teclis e Lileath e li implora di usare la loro magia.
“Ti ho già detto che non è possibile”,. Gli risponde il mago. “La magia origina dal Chaos e se anche io riuscissi ad attingere potere sufficiente, creerei una tale frattura nella crosta terrestre da anticipare unicamente gli effetti di quella che Archaon vuole creare a Middenheim”.
“Esiste un modo”. Interviene Lileath. “Il mio corpo è divenuto mortale, ma il mio sangue ed il mio spirito contengono ancora l’essenza della mia divinità. In essi risiede il potere necessario per eseguire l’incantesimo”.
“Ancora sangue innocente…” sospira l’imperatore.
“Io non sono innocente”. Lo corregge Lileath. “Sebbene abbia fatto unicamente ciò che ritenevo necessario, ho tradito coloro che avevano fiducia in me. Non avrei potuto portare tali mali nel Rifugio e, quindi, è giusto che ne paghi ora il conto”.
“Ma così morirari”. Obietta Teclis.
“Questo è il Rhana Dandra. Tutti quanti siamo destinati a morire. È così importante in quale ordine ciò accada?”
“Tu sei la mia dea”. Iniste Teclis quasi con voce implorante. “Sei stata la mia guida, il mio faro. Non puoi chiedermi questo, adesso”.
“Mi hai servito bene, mio caro Teclis, anche se non lo meritavo. Concedimi quest’ultimo servigio”.
Mentre uno degli Anziani che formano il muro di protezione intorno agli Incarnati ed ai loro alleati esplode sotto i colpi dei cannoni, Lileath pone il suo coltello nelle mani del mago.
“Non può essere una morte immediata, perché devi avere il tempo di assorbire l’energia magica e, solo quando ne avrai controllata abbastanza potrai lanciare l’incantesimo. Se aspetterai troppo a lungo, tuttavia, il mio sacrificio sarà stato inutile”.
“Qui”. Dice Lileath puntando la lama verso il suo costato. “Il punto ideale. Sei pronto?”
“No”. Risponde Teclis. E poi affonda il coltello nel corpo della sua mentore, prima di perdere del tutto il coraggio di farlo.


Mentre la vita abbandona lentamente Lileath, Teclis percepisce la potenza del suo essere e cerca di non soccombere al panico crescente. Improvvisamente, vede una luce dorata ed una voce forte e profonda lo incoraggia, allontanando da lui il velo della paura del fallimento. Tutto diventa chiaro; l’energia fluisce in lui quasi naturalmente ed il suo spirito si eleva in alto potendo contemplare lo svolgimento della battaglia sottostante. Vede anche se stesso e l’imperatore vicino a lui che poggia la mano sulla sua spalla. E scrutando con attenzione, comprende la vera essenza dell’uomo e capisce la provenienza della luce e della voce.

Teclis inizia a tessere il proprio incantesimo, il più complesso che abbia mai concepito ed attuato. Chiama a sé gli Incarnati e quanti più uomini, elfi e nani possa trasportare per aiutarli nella loro disperata impresa. Poi, avvertendo il potere sfilare dalle sue mani, li lancia verso Middenheim e leva una silente preghiera alla sua dea.

È il suo ultimo atto prima di perdere conoscenza e sprofondare nell’oscurità.

(continua)
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Re: Cronache della Fine dei Tempi

Post by Baldovino I »

Per seguire al meglio i prossimi episodi...
http://warhammerfb.wikia.com/wiki/Midde ... ile=Th.jpg
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Re: Cronache della Fine dei Tempi

Post by Baldovino I »

Autunno 2528 (6a parte)
Middenheim – Il vento perduto (ep. 59)


Teclis si sveglia indolorito su un pavimento umido. Sente che i suoi polsi sono incatenati e, tentando di alzarsi, riesce solo a mettersi sulle proprie ginocchia. Man mano che la vista si abitua all’oscurità, intravede di fronte a sé uno stregone seguace degli dei oscuri. Ha tra le mani il suo Bastone e la sua spada e sta parlando con un guerriero.
Questi, accortosi che il prigioniero ha ripreso i sensi, volta il suo elmo dorato nella sua direzione. “Hai percorso un lungo viaggio per trovare la tua morte, elfo. Ma non disperare, perché il mondo stesso non ti sopravviverà a lungo”.

Teclis non può sapere se l’incantesimo abbia avuto successo o no, può unicamente “sentirlo”, anche se in lui brucia la consapevolezza di averne perso il controllo propria nella fase finale.

In effetti, gli Incarnati ed i loro alleati si sono trovati disseminati in varie zone della città, ignorando se gli altri siano arrivati o meno indenni; la potenza con cui è stato lanciato l’incantesimo, tuttavia, ha fatto in modo che ognuno venisse accompagnato dalla propria schiera. Seppur separati, essi riescono nelle fasi immediatamente successive a far valere debitamente l’inevitabile effetto sorpresa.

Tra tutti, Caradryan è quello che si trova immediatamente nella posizione più delicata, catapultato direttamente su ciò che resta dell’Ulricsmund, sull’orlo del grande scavo. Quasi immedidatamente viene attaccato da bande di Skaramor e Kurgan. Senza alcuna possibilità di fuga, dividendo la potenza di Aqshy tra sé e le sue truppe, l’Incarnato del Fuoco guida la carica contro i nemici. Le lame degli elfi ardono ed i loro corpi trovano rinnovato vigore grazie al potere della fiamma, provocando la rotta dei Kurgan.

Malekith si ritrova invece a sud-est dell’Ulircsmund, nella zona della città denominata Wynd, dove, tra gli intricati e stretti viottoli gli skaven hanno stabilito i propri quartieri. Il massacro degli uominiratto è senza pietà.

Più a Nord, nella zona del Neumarkt, vicino alla porta orientale, Nagash porta la devastazione tra gli uomini del nord lì accampati. L’armata dei non-morti che lo accompagna si abbatte sul nemico mettendolo rapidamente in fuga. I pochi edifici rimasti in quel quartiere erano stati trasformati in recinzioni per gli schiavi che, vedendo la rotta dei seguaci del Caos iniziano a sperare che un esercito alleato sia finalmente venuto in loro soccorso. Per il grande Negromante, tuttavia, non si tratta che di materia prima. La sua magia prima li uccide e poi risolleva i propri corpi assoggettandoli alla volontà assoluta del signore della non-morte. In un istante l’esercito di Nagash raddoppia di dimensioni. Mentre predoni e guerrieri fuggono, l’orda dei morti viventi avanza fino al Grande Parco, dove sono gli stregoni del Caos a fermarne l’avanzata lanciando incantesimi infuocati contro le legioni di zombie, distruggendole. Ripresisi dal panico iniziale anche i guerrieri del nord assalgono il nemico.

Ancora più a nord, nel distretto Palast, Vlad vaga solitario cercando traccia dei propri alleati. Decide di seguire un’orda di guerrieri in preda all’estasi della prospettiva del massacro, cercando di ammantarsi d’ombra per non essere individuato. I guerrieri del Caos in questione sono i nuovi seguaci attratti dal Culto del sangue di Hellebron, che si è posta al servizio degli dei del Caos dopo la disastrosa sconfitta subita alla Quercia delle Ere. Seguendoli, il vampiro giunge alla Middenplatz, dove trova Alarielle e la sua schiera accerchiate da orde di uominibestia e cultisti. Vlad si rende conto che la situazione della Regina è disperata e sicuramente il suo intervento non basterebbe a capovolgere le sorti dello scontro. Ecco però emergere in soccorso dell’elfa la schiera dei nani di Zufbharak, guidati da Hammerson e da Gelt. Anche Vlad, allora, rompe gli indugi e si prepara a lanciarsi contro il nemico, ignaro degli occhi che già da tempo hanno seguito ogni suo movimento.

Si tratta di Mannfred, giunto a Middenheim un paio di giorni prima degli Incarnati. Egli ha offerto i propri servigi ad Archaon, senza che questi abbia manifestato alcun particolare interesse, né fiducia in lui, al punto che il vampiro aveva già iniziato a rimpiangere la propria decisione di servire gli dei oscuri. Vedere adesso quello che considera come il principale architetto delle sue miserie, lo riempie di nuova determinazione.

Tyrion e l’Imperatore si ritrovano quasi a portata di vista uno dall’altro, vicino al muro occidentale della città, fronteggiati da miriadi di skaven, guidate dal Verminlord Visretch. Troppo tardi il rappresentante del Ratto Cornuto percepisce il potere dei nemici che gli si parano di fronte. La luce sovrannaturale che scaturisce improvvisamente dalla spada di Tyrion, acceca le truppe degli uominiratto che vengono travolte dalla carica della cavalleria elfica. L’attacco condotto dall’Imperatore e dai suoi cavalieri subisce molte più perdite, ma i caduti non fanno altro che alimentare il desiderio di vendetta e di giustizia degli uomini del Vecchio Mondo, già incendiato dalla vista della distruzione della città.

In tutta la città i combattimenti si susseguono senza tregua; nuovi eroi emergono e si spengono nel giro di poche ore, dopo aver compiuto gesta d’armi degne di essere immortalate in poemi e canzoni. Mai come allora gli dei oscuri hanno ammirato uno spettacolo che fosse maggiormente gradito.

Al calare della notte, levando gli occhi al cielo per scrutare l’imperturbabile solidità degli astri, l’imperatore ritrova forza e coraggio, consapevole che la battaglia sta procedendo molto meglio di quanto potesse immaginare.

Egli, infatti, ignora che, a causa del legame arcano che lega i venti della magia e quindi anche le loro incarnazioni, l’incantesimo di Teclis ha portato a Middenheim, inconsapevolmente, anche un altro esercito, quello guidato da Ghur, il vento delle bestie. L’orda di pelleverde ed ogre che accompagna Grimgor Pellediferro, flagello del Levante, si ritrova improvvisamente tra le strade di Middenheim e gil orchi iniziano a fare quello che sanno fare meglio: combattere. La loro avanzata è rumorosa e sanguinosa; la loro furia, alimentata ed eccitata al parossismo dal vento di Ghur, attrae contro gli orchi un numero spropositato di guerrieri del Caos.

Il Verminlord Darkh’dwel, il carnefice di Valten, decide di sfruttare l’energia bellicosa dei pelleverdi per disfarsi di loro e delle forze di Malekith in un colpo solo. Lancia alcune squadre di skaven contro le forze di Grimgor per attrarle verso est e verso le schiere dell’Incarnazione di Ulgu.
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Re: Cronache della Fine dei Tempi

Post by Baldovino I »

Pronti per un nuovo episodio? Tenete bene a portata di click la piantina di Middenheim, perché l'episodio 60 che vedrà la rete nei prossimi giorni si intitola: "La battaglia di Middenheim".
Buona attesa...
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Re: Cronache della Fine dei Tempi

Post by Baldovino I »

Autunno 2528 (7a parte) - ep. 60
Middenheim – La battaglia di Middenheim


L’incantesimo di Teclis non ha portato in città solo gli Incarnati ed i loro eserciti, ma anche Ka’Bandha che era rimasto improgionato nella loro magia. Il demone cade pesantemente nel quartiere Grafsmund, nella parte nord occidentale di Middenheim. Quando esce ruggendo dal cratere creato dall’impatto, travolge i guerrieri del nord che si sono assiepati lì intorno, accecato dalla rabbia e dalla vergogna per non aver compiuto la propria missione. Annusando l’aria, però, si rende conto che ha ancora una possibilità di rifarsi. I guerrieri del nord che continuano ad accorrere, si inginocchiano di fronte a lui riconoscendo la sua potenza. Poi, quando il demone si mette in marcia, lo seguono.

Altri eroi del Caos erano stati radunati in città per assicurare il trionfo dei piani degli dei oscuri ed ora Archaon, che comprende benissimo di essere sotto attacco, li incarica di opporsi agli incarnati. Si tratta di Sigvald il magnifico, Throgg, il re dei Troll, ed Isabella von Carstein.

Uscendo dal Tempio di Ulric, il Signore della Fine dei Tempi intende irridere ulteriormente Teclis, che, in catene, lo accompagna.
“Dimmi mago, che cosa vedi?”
“La fine di tutto quello che hai pianificato”. Risponde Teclis per nulla intimorito.
Archaon fissa Teclis intensamente. “Lasciami dire che cosa vedo io. Vedo una battaglia già vinta e gli ultimi spasmi di un’era ormai compiuta. Ma forse erro. Forse tu ritieni che qualcuno abbia il potere di sconfiggere me e la mia armata. Forse tuo fratello?”
“Gli eserciti non sono l’unica espressione della forza”. Ribatte Teclis. “E no, non intendevo mio fratello. Sarà l’imperatore a sconfiggerti”.
Archaon prorompe in una sonora risata. “Karl Franz è un debole”, dice con tono sprezzante.
“Non si tratta di Karl Franz”.
Archaon si volta verso Teclis e gli si rivolge con tono minaccioso. “Cosa hai detto?”
L’elfo solleva gli occhi verso il Prescelto e ne sostiene lo sguardo. “Non è Karl Franz, non più. È Sigmar. Pensavi davvero che l’Heldenhammer avrebbe assistito alla distruzione del suo Impero senza muovere un dito?”
“SIGMAR NON È ALTRO CHE UN’IMPOSTURA!” ruggisce Archaon, colpendo il volto di Teclis con un pugno.
“Vedremo”, risponde il mago sommessamente, mentre la colonna si mette di nuovo in marcia nell’oscurità dello scavo dell’Ulricsmund.


Nel quartiere Wynd gli skaven battono in ritirata di fronte all’avanzare delle truppe di Malekith, in direzione del distretto dei Mercanti, mentre Dark’dwel fa posizionare alcune squadre di tiratori nelle macerie circostanti. Non ci vuole molto prima che le linee degli elfi vengano a contatto con l’avanzare dell’orda pelleverde coronando di successo la manovra pianificata dal Verminlord.

La violenza ed il numero di orchi ed ogri, però, si rivela immediatamente fatale per gli elfi, le cui fila iniziano ad assottigliarsi in maniera pericolosa. Quando, ritenuto il momento opportuno ormai arrivato, Dark’dwel ordina ai cecchini di aprire il fuoco sui combattenti, sono gli elfi a pagare il prezzo maggiore e Malekith capisce di aver ormai perso. Si lancia allora su Grimgor, cercando una mossa risolutiva. Poi, improvvisamente, rendendosi conto di non avere possibilità di sconfiggere il suo avversario prima che il suo esercito venga annientato, mettendo da parte il proprio orgoglio, ne riconosce la superiorità ed offre al suo nemico l’appoggio dei suoi elfi, provocandolo, però, a sfidare Archaon per provare di essere veramente il migliore.

Nonostante il disprezzo con cui i luogotenenti di Malekith accolgono la resa, la mossa ha successo ed i due eserciti riuniti hanno velocemente la meglio sugli skaven, mentre Grimgor elimina il Verminlord.

Sigvald è giunto nel frattempo al Grande Parco, seguito dalle legioni di demonette che Slaanesh ha messo a disposizione del suo campione prediletto. Si uniscono ai guerrieri del Caos che sono riusciti ad arrestare temporaneamente l’avanzata dei non-morti di Nagash. Sigvald viene affrontato da Krell che forse, in fondo al proprio animo, cova ancora l’odio per un servitore di un dio differente da quello che adorava quando era ancora un mortale. Il campione di Slaanesh si rende presto conto che non sarà in virtù della sue leggendarie grazia e tecnica che avrà ragione di un nemico più violento di lui. Messo alle corde, riesce a salvarsi unicamente ricorrendo lui stesso alla furia cieca, dimentico di ogni grazia ed eleganza. Mentre sta contemplando lo scempio fatto dell’avversario a discapito delle proprie mani completamente maciullate, Sigvald viene abbattuto da Throgg, in risposta ad un’antica offesa che il campione di Slaanesh aveva in passato formulato all’indirizzo del Re dei Troll. Questi, placata la sete di vendetta, si lancia contro Nagash ed i suoi servitori. L’orda mostruosa si rivela troppo potente per i non-morti e Nagash comprende di non poter vincere lo scontro. Rivolgendosi ad Arkhan, allora, gli chiede di continuare la battaglia per tenere il nemico impegnato ancora per un po’. Quindi lo abbandona, ordinandogli di morire con onore.

Nella Middenplaz, Alarielle, Gelt e Hammerson subiscono la pressione congiunta dei demoni di Khorne, degli Skaramor e delle seguaci di Hellebron. La forza della regina è ormai consunta, assieme all’energia vitale di un mondo ormai corrotto dal Caos. La linea tiene grazie alla solidità del muro di scudi dei nani e all’improvviso arrivo di Vlad che resuscita quanti più caduti può per arrestare l’avanzata nemica. Quando un assetato di sangue sembra poter infrangere la linea delle driadi e degli spiriti della foresta, Alarielle invia Durthu, che era fin lì rimasto al suo fianco, in loro soccorso. È quindi da sola che deve fronteggiare Hellebron, venuta a reclamare la sua vendetta. Ferita e prossima alla sconfitta, anziché utilizzare la magia della vita per recuperare le forze, Alarielle usa le energie rimaste per indirizzarle su Hellebron e, improvvisamente, la megera recupera la propria sanità mentale. Esita quel tanto che basta alla Regina Eterna per afferrare una lancia e conficcarla nel cuore della sua nemica, prima di collassare a terra, stremata dalla fatica.

Gli alleati non hanno il tempo di assaporare la vittoria che una nuova orda di demoni, questa volta di Nurgle, comandati da Isabella von Carstein li assale. Ovunque passi la contessa, i non-morti crollano e Vlad non ha altra scelta che arretrare, fino a raggiungere i bastioni della città più vicini. Il vampiro sale su di essi, seguito dalla moglie.
Improvvisamente, Vlad si volta e trova di fronte a sé Mannfred. Nei momenti che seguono, egli rimprovera al suo cadetto il suo egoismo e l’incapacità di combattere per un fine più alto che i propri meri interessi; quando si aspetta che Mannfred lo attacchi, questi, invece, gli confida che il suo unico intento era di poter ammirare la riunione di famiglia.

Infatti, nel frattempo, Isabella raggiunge Vlad.

“Saluti, marito. Non vuoi abbracciarmi un’ultima volta?”.
Ridendo, Mannfred si allontana, avendo ormai raggiunto il suo scopo.
“E sia allora.” Sospira Vlad, “Un ultimo abbraccio prima della fine.”


Il vampiro viene sorpreso dalla velocità dei colpi di sua moglie, resa ancora più potente dal demone che la possiede, e sa perfettamente che il suo solo tocco gli sarebbe fatale. Inoltre, nonostante tutto, egli non vuole colpirla, sebbene sappia che solo la morte può liberarla dal controllo del demone. Concepisce allora un piano tanto ardito quanto disperato. Quando Isabella gli si lancia contro una volta ancora, dopo aver schivato, chiude la distanza con lei e le afferra il braccio armato, portandolo dietro la schiena e facendole cadere la lama. Avverte già la corruzione che il “dono” di Nurgle gli provoca; quindi, tenendole bloccato il braccio, le infila al dito l’anello dei von Carstein che si era in precedenza sfilato e, tenendola stretta a sé in un ultimo abbraccio, si lancia nel vuoto sottostante.

I due corpi si infilzano nei pali piantati alla base del muro ed i due vampiri muoiono insieme.

Durthu, che nel frattempo ha sconfitto il suo avversario, tornato al fianco di Alarielle, si sacrifica, infondendo le sue energie nel corpo della sovrana. Infusa dell'energia dell’Anziano, l’Incarnazione del vento della vita bandisce dal mondo centinaia di demoni grazie ad un singolo incantesimo. Gelt si accorge che la via verso la porta settentrionale è temporaneamente sgombra e, dopo aver scambiato un cenno d’intesa con Hammerson, lancia il suo pegaso, ferito alle ali e quindi incapace a volare, al galoppo, prendendo Alarielle con sé.
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Re: Cronache della Fine dei Tempi

Post by Saint of Killers »

Annuncio: ho spostato gli ultimi messaggi molto fuori tema di questi di questi giorni in una zona riservata agli amministratori in modo da non rovinare l'opera epica di baldovino.

spero di non aver falciato qualcosa di baldovino per sbaglio :lol:
Last edited by Saint of Killers on 5 Sep 2015, 20:00, edited 1 time in total.
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Re: Cronache della Fine dei Tempi

Post by Baldovino I »

Saint of Killers wrote:Annuncio: ho spostato gli ultimi messaggi molto fuori tema di questi di questi giorni in una zona riservata agli amministratori in modo da non rovinare l'opera epica di baldovino.

spero di non aver falciato qualcosa di baldovino per sbaglio :lol:
:?: Mi sembra ci sia tutto...

Piccola anticipazione del prossimo episodio... il titolo...
Episodio 61: l'ultimo dio a calcare questa terra.
Buona attesa...
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Re: Cronache della Fine dei Tempi

Post by Magnius »

Comunque.....dite quel che volete..... ma VLAD VON CARSTEIN è il PIU' FIGO DI TUTTI...... altro che Sigmar!!!!

P.S. attendiamo con ansia la "ormai" fine dei tempi......
Fiero (ex)giocatore di: Space Marine, Guardia Imperiale, Inquisizione, Chaos, Eldar Oscuri, Tau, Conti Vampiro, Isengard, Mordheim, BattleFeet Gothic, WH Historical e Brewhouse bash!!!

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